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La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 7318 del 14 marzo 2019, ha ritenuto che un lavoratore che si sia dimesso da un contratto a termine del quale intenda far valere la nullità in giudizio, non può ottenere la conversione del rapporto in un contratto di lavoro a tempo indeterminato a meno che non provi che le dimissioni, atto unilaterale e ricettizio, non risultino nulle per violenza, errore o dolo.
La Suprema Corte ha stabilito che resta fermo, comunque, il diritto a vedersi riconoscere la illegittimità del contratto a termine per le eventuali conseguenze di natura economica connesse.
(Fonte: Corte di Cassazione)
(Autori: AS)