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Prime sanzioni in merito al Decreto Trasparenza


Ordine Informa

Con l’ordinanza del Tribunale di Palermo n. 645 del 3 aprile 2023, viene contestata  la condotta antisindacale dell’azienda per l’omessa comunicazione alle organizzazioni sindacali delle informazioni sull’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati, il cui obbligo è stato introdotto dal “decreto trasparenza”.

Secondo tale norma, infatti, tali informazioni devono essere obbligatoriamente rese ai lavoratori e alle R.S.A. o R.S.U. o, in assenza, alle sedi territoriali delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
La circolare 19/2022 del M.L.P.S. ha specificato che le informazioni oggetto del prescritto obbligo riguardano tutti quegli strumenti che, attraverso l’attività di raccolta dati ed elaborazione degli stessi effettuata tramite algoritmo, intelligenza artificiale, etc., siano in grado di generare decisioni automatizzate, quali, a mero titolo di esempio:

  • Assunzione o conferimento dell’incarico tramite l’utilizzo di chatbots durante il colloquio, la profilazione automatizzata dei candidati, lo screening dei curricula, l’utilizzo di software per il riconoscimento emotivo e test psicoattitudinali, ecc;
  • Gestione o cessazione del rapporto di lavoro con assegnazione o revoca automatizzata di compiti, mansioni o turni, definizione dell’orario di lavoro, analisi di produttività, determinazione della retribuzione, promozioni, etc., attraverso analisi statistiche, strumenti di data analytics o machine learning, rete neurali, deep-learning, ecc;
  • Tablet, dispositivi digitali e wearables, gps e geolocalizzatori, sistemi per il riconoscimento facciale, sistemi di rating e ranking, etc.

L’apparato sanzionatorio prevede importi elevatissimi in caso di infrazione, variabili in base al numero dei dipendenti e applicabili per ciascun mese in cui si verifica la violazione; in particolare, per la mancata comunicazione alle OO.SS., l’importo può variare da 400 euro a 1.500 euro per singolo mese.
Nel caso in commento, l’azienda aveva fornito l’informativa obbligatoria ai lavoratori ma non alle OO.SS., le quali, alla richiesta di prenderne visione, hanno ricevuto il rifiuto del datore di lavoro sulla base della comunicazione effettuata ai lavoratori.
Poiché l’obbligo di informare le rappresentanze sindacali è aggiuntivo, e non alternativo, rispetto al rilascio nei confronti del lavoratore, tale omissione, afferma il Giudice di merito, integra la condotta antisindacale.
E’ opportuno evidenziare come nelle  annunciate semplificazioni in materia di trasparenza nei rapporti di lavoro che dovrebbero essere contenute nell’atteso decreto lavoro, che pare arriverà sul tavolo del Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, questo adempimenti  non dovrebbe  essere più previsto.

(Autore: AMS)

(Fonte: FiscalFocus)


Ordine dei Consulenti del Lavoro Consiglio Provinciale di Palermo
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