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I lavoratori impatriati che hanno concluso a fine 2022 il quinquennio dell’agevolazione (prevista dall’articolo 16 del D.Lgs n. 147/2015) hanno la possibilità di optare entro il 30 giugno 2023 per l’estensione del periodo agevolato per ulteriori cinque periodi d’imposta
L’accesso al nuovo quinquennio agevolato è esercitabile previo versamento di un importo una tantum pari al 10% dei redditi di lavoro dipendente e di lavoro autonomo prodotti in Italia nel 2022 nel caso in cui il beneficiario abbia almeno un figlio minorenne o sia diventato proprietario di almeno una casa in Italia, dopo il trasferimento in Italia o nei 12 mesi precedenti al trasferimento, o ne divenga proprietario entro 18 mesi dal’esercizio dell’opzione. La percentuale è il 5% dei redditi in presenza di almeno tre figli minorenni e possesso di almeno un’abitazione in Italia.
Sempre entro il 30 giugno i dipendenti interessati alla proroga devono presentare al datore di lavoro la richiesta scritta contenente la comunicazione dell’opzione. Ricevuta la richiesta, questi effettuerà il prelievo su una base imponibile ridotta (50% o 90% a seconda dei casi).
Il versamento va effettuato in un’unica soluzione, senza possibilità di compensazione, mediante F24 Elide indicando il codice tributo 1860 se si versa il 10% o 1861 se si versa il 5%, l’anno di prima fruizione dei benefici e, nei casi applicabili, il codice fiscale del datore di lavoro cui verrà presentata la richiesta.
Oltre che per il mancato rispetto dei termini di versamento, l’accesso alla proroga mediante opzione è escluso anche per coloro che, ancorché beneficiari al 31 dicembre 2019 del regime agevolato, rientrino in una delle seguenti categorie: 1 sportivi professionisti, 2 soggetti che si sono trasferiti in Italia a partire dal 30 aprile 2019, 3 cittadini italiani non iscritti all’Aire, 4 cittadini extracomunitari.
(Autore: AMS)
(Fonte: Il Sole 24Ore)
