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Allo studio del Governo ci sarebbe un decreto volto ad ampliare la durata del contratto a tempo determinato a-causale fino a ventiquattro mesi con possibilità di estensione di ulteriori dodici mesi sulla base degli accordi che saranno inseriti nei contratti collettivi di lavoro non solo nazionali, ma anche territoriali e aziendali.
Obiettivo del nuovo decreto-lavoro è anche quello di alleggerire i pesanti obblighi di informazione – introdotti dal nuovo Decreto trasparenza – che devono essere rese al lavoratore nel momento dell’instaurazione del rapporto, in maniera tale che quest’ultimo sia informato dei diritti e doveri che ne conseguono in relazione agli aspetti principali del contratto, nonché mediante la previsione di prescrizioni minime relative alle condizioni di lavoro. Anche in questo caso lo scopo del decreto-lavoro sarebbe quello di andare a ridurre la burocrazia al momento dell’assunzione del lavoratore. D’altronde già al momento dell’entrata in vigore del decreto Trasparenza da più parti era stata segnalata la necessità di semplificare gli obblighi di informazione, avvalendosi magari della possibilità di rinviare ai testi dei CCNL come del resto previsto anche dalla direttiva UE. Lo stesso Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la Circolare n. 4 del 10/08/2022 u.s, aveva aperto in tal senso, consentendo il rinvio al contratto collettivo applicato o ad altri documenti aziendali, per la disciplina di dettaglio da comunicare ai lavoratori. Tuttavia, tale possibilità è stata successivamente esclusa dal Ministero del Lavoro con la nota 20 settembre 2022, n. 19.
(Autore: AMS)
(Fonte: ItaliaOggi)