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Crediti delle imprese in un pantano. Le certificazioni rilasciate fino alla scadenza prevista (15 settembre scorso) dalle pubbliche amministrazioni, per i debiti ancora non pagati, valgono circa 5 miliardi di euro. Cioè meno del 10% della stima più prudente sull’esposizione complessiva del settore. Il resto è ancora bloccato tra mille inghippi burocratici, non ultimo dei quali il macchinoso sistema di certificazione che prevede che ogni pubblica amministrazione predisponga un elenco dei debiti per ogni creditore invece che un unico elenco per tutti. Il dato dei 5 miliardi, non ancora ufficializzato dal ministero dell’economia e delle finanze, circola da qualche giorno fra i soggetti abilitati ad accedere alla procedura telematica attraverso cui lo stato, le regioni e gli enti locali avrebbero dovuto certificare quanto ancora dovuto a imprese e professionisti. Va ricordato che il dl 35/2013 (il così detto decreto pagamenti della p.a.), oltre a introdurre misure immediate per accelerare i pagamenti, ha previsto una ricognizione finalizzata a quantificare quanto ancora dovuto: entro il 15 settembre, ogni pubblica amministrazione avrebbe dovuto certificare sull’apposita piattaforma i propri debiti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012 e non ancora estinti.
(fonte Italia Oggi)