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A maggio arriveranno i famosi 80 euro in più in busta paga per i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 25mila euro l’anno: la misura da 6 miliardi e mezzo finanziata dal DEF (in larga parte tramite Spending Review) sarà oggetto di apposito decreto il 18 aprile: lo ha annunciato Matteo Renzi, al termine del CdM di approvazione del Documento di Economia e Finanza. A margine del DEF 2014 sono state fornite indicazioni operative in tre direzioni:
Meccanismo agevolativo (detrazione IRPEF per i contribuenti che versano l’imposta + altra soluzione “tecnica” a beneficio degli incapienti).
Provvedimento attuativo (sarà un decreto, piuttosto articolato, la cui emanazione è prevista per il prossimo 18 aprile).
Stanziamento e copertura (per il 2014 servono circa 6 mld di cui 4,5 mld da Spending Review e altri 2,2 da un ulteriore gettito IVA).
Agevolazione
L’aumento arriverà attraverso detrazioni IRPEF, il che escluderebbe la fascia di reddito sotto soglia minima (e quindi esentasse). Tuttavia, l’operazione “14esima” – per usare le parole del premier – si configura con una novità: ci sarà un beneficio anche per i redditi più bassi (incapienti), ossia sotto gli 8mila euro lordi annui di reddito. Non è noto ancora attraverso quale meccanismo tecnico. Il decreto conterrà una tabella esplicativa su come verrà applicato il taglio del cuneo fiscale alle varie fasce di reddito.
Beneficiari
I redditi fino a 25mila euro lordi annui – ossia circa 1.500 euro nette al mese – compongono una platea di circa 10 milioni di beneficiari. Includendo anche gli incapienti, aumenta a 14 milioni di italiani, con beneficio dalle buste paga di maggio, come da copione.
Copertura finanziaria
In tutto, il taglio del cuneo fiscale vale 10 miliardi all’anno ma per il 2014 costa 6,7 miliardi (visto che si parte da maggio). Questi fondi arriveranno per 4,5 miliardi dalla Spending Review, mentre altri 2,2 miliardi arriveranno da un aumento del gettito IVA e soprattutto dalle banche, ovvero dalla misura che prevede da parte degli istituti di credito il pagamento di un’imposta una tantum sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Attenzione: nei 6,7 miliardi di costo totale del taglio di cuneo sono compresi sia i soldi che andranno nelle buste paga sia il taglio IRAP per le imprese (il 10% a regime, il 5% per questo 2014).
(fonte PMI)