Fisco Ordine Informa
Raddoppio dei termini dell’accertamento con paletti. La trasmissione in procura della notizia di reato da parte dell’Agenzia delle entrate dovrà avvenire nei termini previsti per spiccare l’accertamento fiscale e cioè entro quattro anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi (cinque anni se la dichiarazione è omessa). Altrimenti l’amministrazione decadrà dalla possibilità di far valere un termine più ampio per condurre le indagini fiscali. .
Il principio contenuto nella legge delega fiscale n. 23 è stato recepito nel decreto legislativo di riforma delle sanzioni tributarie, provvedimento in attesa di essere calendarizzato all’ordine del giorno di uno dei prossimi consigli dei ministri. E non solo. Nel provvedimento troverà spazio una riscrittura delle soglie oltre le quali si configurano i reati tributari. In particolare, ad esempio, si incapperà nella fattispecie della dichiarazione infedele quando risulteranno evase imposte di oltre 200 mila euro e non come gli attuali 50 mila. Resta invece da sciogliere il nodo sull’entrata in vigore del provvedimento. I testi nelle scrivanie dei dirigenti del ministero dell’economia prevedono una entrata in vigore delle nuove regole immediatamente secondo i tempi canonici di entrata in vigore della legge. In questo modo ne beneficerebbero i contribuenti che hanno contenziosi in corso con l’Agenzia delle entrate. Ma l’Agenzia delle entrate sembra non gradire questa opzione, caldeggiando con l’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, un’entrata in vigore posticipata. Se così fosse, però, l’amministrazione finanziaria si porrebbe in aperto scontro con schiere di consulenti e avvocati pronti a invocare l’applicazione dell’articolo 2 del codice penale per l’applicazione della legge successiva più favorevole al reo.
(ItaliaOggi)